12 Giugno 2017
SICCITÀ: EMILIA ROMAGNA, A RISCHIO PIÙ DI 1/3 PRODUZIONE AGROALIMENTARE

La siccità in Emilia Romagna sta mettendo a rischio più di un terzo della produzione agroalimentare regionale e sono necessari interventi urgenti per rendere subito disponibile l’acqua per i campi. È quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna che auspica venga accolta nel più breve tempo possibile la richiesta al Governo del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, perché sia dichiarato lo stato di emergenza nazionale che consentirebbe interventi per reperire l’acqua per il resto della stagione.
Sull’intero territorio regionale – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – è piovuto in media il 50 per cento in meno della norma, con situazioni di grave crisi idrica soprattutto nelle province di Nord-Ovest. A Piacenza e Parma, tra ottobre 2016 e maggio 2017 le piogge sono diminuite tra 250 a 300 millimetri, a Reggio Emilia è piovuto fino 200 millimetri in meno. Più contenuta, ma sempre al di sotto della norma il calo delle piogge nel resto della regione.
Ad essere colpite maggiormente sono province – afferma Coldiretti Emilia Romagna – dove sono concentrati allevamenti di Parmigiano Reggiano e allevamenti suinicoli e dove l’acqua è indispensabile per coltivare granturco e foraggio per nutrire più di 650 mila bovini, che producono latte per i principali formaggi Dop italiani, e 1,5 milioni di maiali, che forniscono le cosce per prosciutti Dop d Parma e di Modena e carne per salumi Dop come il Culatello di Zibello. In forte crisi anche la coltivazione dei pomodori, che riforniscono le grandi industrie conserviere, e le coltivazioni di grano.
Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte – sottolinea Coldiretti regionale – per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti. Ma – continua Coldiretti Emilia Romagna – non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare. Di fronte alla tropicalizzazione del clima – sostiene Coldiretti regionale – se vogliamo continuare a mantenere l’agricoltura di qualità, dobbiamo organizzarci per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi con interventi strutturali che non possono essere più rimandati. Occorrono – conclude Coldiretti Emilia Romagna – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, creando bacini aziendali e utilizzando le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere acqua.

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