L’ortofrutta italiana è più controllata e più sicura. È quanto emerso a Rimini, alla rassegna ortofrutticola Macrut, al convegno “2018 anno del cibo italiano: l’ortofrutta tra salute e benessere” promosso da Coldiretti Emilia Romagna. Secondo i dati del ministero della Salute, presentati al convegno dal professor Edgardo Canducci, docente di Alimentazione e Nutrizione Umana all’Università di Ferrara, le analisi sui residui negli alimenti hanno evidenziato che il 99,4 per cento di frutta, ortaggi e verdura italiani sono sicuri, in quanto solo lo 0,6% dei campioni rilevati sono risultati irregolari, un dato molto al di sotto del 2,5% dei campioni irregolari di frutta fresca importati e del 4,7% di irregolarità riscontrate negli ortaggi di importazione. È un risultato – commenta Coldiretti Emilia Romagna – che conferma la qualità e la salubrità del prodotto nazionale e l’attenzione che gli agricoltori italiani mettono nel produrre cibi sani, con tecniche rispettose dell’ambiente, come ha testimoniato al convegno Lorenzo Monopoli di Bonifiche Ferraresi con l’illustrazione di tecniche dell’agricoltura di precisione che consentono di ridurre l’impatto ambientale e razionalizzare l’uso di mezzi di produzione come i fitofarmaci.
Il dato positivo nel ministero della Salute – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – arriva nell’anno in cui si è registrato la più alta presenza di frutta e verdura sulle tavole degli italiani nel terzo millennio, con un incremento nel 2017, secondo rilevamenti Ismea, del +4,3% di frutta fresca e +4% di ortaggi, con una punta del +9,7% per la frutta secca. A spingere la domanda – spiega Coldiretti Emilia Romagna – è un cambiamento degli stili di vita che ha fatto lievitare la domanda di cibi più genuini, come appunto l’ortofrutta di cui è consigliato un consumo di almeno 5 porzioni al giorno perché ricca di microelementi utili alla salute e alla prevenzione di molte patologie.
Una tendenza che però cambia anche i criteri di scelta degli acquisti: secondo lo studio del Crea, Alimenti e Nutrizione – riferisce Coldiretti Emilia Romagna – il 64% dei consumatori ritiene che la freschezza sia l’elemento principale nell’acquisto delle verdure, seguito dalla stagionalità (51,4%) e dal prezzo conveniente (31,7%). In particolare – precisa Coldiretti – l’aspetto e il profumo sono i fattori che indicano maggiormente al consumatore la freschezza dei prodotti ortofrutticoli, ma grande rilievo viene dato anche al luogo di acquisto come il mercato o direttamente dal produttore. Non è un caso – continua la Coldiretti – che la verdura comperata direttamente dal contadino, come ad esempio nelle aziende e nei mercati di Campagna Amica, dura fino ad una settimana in più non dovendo affrontare lunghe distanze per il trasporto prima di arrivare nel punto di vendita.
“L’ortofrutta fresca – ha detto al convegno il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – è da sempre una componente base della dieta mediterranea, riconosciuta come la più salutare dai nutrizionisti, ma il suo consumo varia molto, diminuendo magari nei periodi di crisi, quando ci sono altri alimenti a minor costo per riempire la pancia. La possibilità di un incremento e una stabilizzazione dei consumi passa soprattutto dalla nostra capacità di trasferire al consumatore una informazione adeguata e facilmente comprensibile sulla qualità salutistiche e l’importanza per il benessere della persona di frutta verdura e ortaggi”.
9 Maggio 2018
MACFRUT: ORTOFRUTTA FRUTTA ITALIANA SICURA, 99,4% ANALISI REGOLARI