26 Maggio 2025
DIPLOMA PER 13 NUOVI CUOCHI CONTADINI

Tra i nuovi cuochi contadini, premiati presso l'Agriturismo Il Biancospino di Ravarino (MO), anche tre modenesi.

Ci sono anche tre imprenditori agrituristici modenesi tra i tredici cuochi contadini che oggi hanno ricevuto il diploma al termine del percorso formativo "Cuoco Contadino", organizzato da Coldiretti Emilia Romagna in collaborazione con Fondazione Campagna Amica-Terranostra. Si tratta di Luca Candini e Morena Rebuttini dell'Agriturismo La Casetta nel Bosco di Camposanto (MO) e di Roberta Gualtieri dell'Agriturismo Il Biancospino di Ravarino (MO).

La consegna dei diplomi è avvenuta nell’ambito della giornata conclusiva del corso che si è tenuta presso l'Agriturismo Il Biancospino di Ravarino (MO), dove i corsisti hanno messo alla prova le conoscenze acquisite durante le oltre 50 ore di formazione nel corso delle quai i corsisti hanno frequentato laboratori teorici e pratici dedicati a tecniche di preparazione in cucina, valorizzazione di menù a spreco zero, focus su singoli prodotti tipici come vini autoctoni, olio EVO, panificati e birra artigianale, oltre a moduli su sicurezza alimentare, accoglienza e gestione della sala, comunicazione e promozione aziendale.

In occasione della giornata conclusiva i partecipanti, suddivisi in quattro gruppi di lavoro, hanno realizzato rispettivamente un antipasto, un primo piatto, un secondo piatto e un dolce, utilizzando ingredienti stagionali e prodotti tipici dell'Emilia Romagna, come l'Aceto Balsamico di Modena, lo Squacquerone di Romagna, il Parmigiano Reggiano, l'olio di Brisighella, il prosciutto di Parma, l'Asparago Verde di Altedo e altri prodotti d'eccellenza del territorio, abbinati a vini tipici del panorama regionale.

Il menù degustazione è stato valutato da una giuria, capitanata dal vicepresidente nazionale di Terranostra e responsabile del progetto formazione cuochi contadini Diego Scaramuzza, che ha esaminato le preparazioni secondo criteri come il racconto del piatto, originalità, impiattamento, equilibrio dei sapori e valorizzazione dei prodotti del territorio.

Al termine della prova i cuochi contadini sono stati premiati con attestati di formazione e giacche da cuoco contadino dal Presidente reginale di Coldiretti, Luca Cotti, da Marco Allaria Olivieri, Direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Zanni, Direttore di Coldiretti Modena, Luca Borsari, Presidente di Coldiretti Modena e Andrea Degli Esposti, Presidente di Terranostra Emilia Romagna.

I cuochi contadini rappresentano il vero fiore all'occhiello di un settore, quello agrituristico, in continua espansione nella regione. In Emilia-Romagna si contano oggi circa 1.200 agriturismi attivi, con una capacità ricettiva di oltre 10.047 posti letto, 360 piazzole in agri-campeggio e 4,5 milioni di pasti somministrabili annualmente. Un comparto che registra un trend in costante crescita grazie alla possibilità di vivere esperienze autentiche a contatto con la natura e a un'offerta sempre più qualificata in termini di attività ricreative, culturali, sportive e, grazie proprio ai cuochi contadini, di eccellenza enogastronomica.

"La figura del cuoco contadino rappresenta un elemento strategico per il futuro del nostro sistema agrituristico", sottolinea il Direttore di Coldiretti regionale, Marco Allaria Olivieri. "Attraverso la loro formazione, valorizziamo non solo le eccellenze enogastronomiche locali, ma rafforziamo quel modello di turismo enogastronomico e ospitalità che è motore di sviluppo per piccoli borghi e campagne. I cuochi contadini sono veri ambasciatori del territorio, capaci di tradurre in esperienze culinarie autentiche quell'identità rurale che rende unici i nostri agriturismi e che sempre più viene ricercata dal turista moderno".

"Il Cuoco Contadino", conclude Andrea Degli Esposti, Presidente di Terranostra Emilia Romagna, "rappresenta l'autenticità dell'agriturismo italiano, distinguendosi per il profondo legame con l'attività agricola e l'impegno nella valorizzazione dei prodotti locali. Gli agriturismi sono diventati il simbolo di una cucina che fa del km zero, della qualità e del legame col territorio i cardini di un nuovo turismo enogastronomico, avviando una vera rivoluzione culturale nel settore”.

 

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