10 Dicembre 2025
CUCINA ITALIANA PATRIMONO UNESCO, SUCCESSO DI TRADIZIONE E AGRICOLTURA

“Il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio Unesco è un riconoscimento della grande tradizione culinaria italiana e della ricchezza degli innumerevoli piatti regionali, frutto anche dell’arte sapiente dei cuochi contadini autentici interpreti della nostra identità gastronomica. Qui a Modena questo successo assume un significato particolarmente rilevante con la nostra provincia che, grazie al lavoro assiduo e attento dei nostri agricoltori, vanta ben 24 specialità tra DOC e IGP e specialità culinarie famose in tutto il mondo. Non possiamo che esserne felici e orgogliosi.” Sono le parole del Presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari, in occasione del via libera all’iscrizione della cucina italiana tra i patrimoni immateriali dell’Unesco da parte del Comitato riunito a Nuova Delhi. “L’iscrizione Unesco dà alla nostra cucina quel che si è conquistata sul campo da tempo, una certificazione di alto profilo di cui beneficeranno filiera e territori con benefici per la crescita del Paese – conclude Borsari”.

Il riconoscimento – sottolinea Coldiretti Modena - è importante anche per fare chiarezza rispetto alla proliferazione dell’italian sounding con oltre un italiano su due (53%) che all’estero si ritrova abitualmente a tavola pietanze e prodotti tricolori “taroccati”, fatti con ingredienti o procedure che non hanno nulla a che fare con la vera tradizione culinaria nazionale, secondo Ixe’.

 

Per sostenere la candidatura e valorizzarne il risultato Coldiretti, Filiera Italia e Campagna Amica, assieme al Ministero italiano degli esteri e della cooperazione internazionale, hanno promosso la creazione dell’Accademia della cultura enogastronomica italiana. Un’Accademia nata per favorire la formazione dei giovani aspiranti professionisti del settore: dalle scuole di cucina e alberghiere alle facoltà e dipartimenti universitari dedicati alle scienze gastronomiche, dell’alimentazione e agroalimentari, fino al mondo esteso dei professionisti che già operano sul cibo e nei servizi correlati (acquirenti, ristoratori, distributori, cuochi e pizzaioli, giornalisti ed influencer del cibo). Ma tra i destinatari ci sono anche le reti estere di rappresentanza e di promozione del settore agroalimentare nel mondo, con il supporto attivo delle Ambasciate.  Partner del progetto sono anche la World Farmers Markets Coalition e la Fondazione Evoschool (Fondazione, promossa da Coldiretti e dal Consiglio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati e supportata da Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano), oltre alla piattaforma «I love Italian food», un’Associazione no profit che si compone attualmente di circa 25.000 contatti tra buyer, chef e pizzaioli, ristoratori, distributori, giornalisti e influencer.

 

La cucina italiana vale oggi nel mondo ben 251 miliardi di euro, con una crescita del +5% rispetto all’anno precedente, secondo l’analisi Coldiretti su dati Deloitte Foodservice Market Monitor 2025. I soli Stati Uniti e Cina rappresentano insieme oltre il 65% dei consumi globali per la cucina italiana.

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