6 Settembre 2018
CONSUMI: BIOLOGICO, EMILIA ROMAGNA PRIMO POSTO AZIENDE VENDITA DIRETTA

L’Emilia Romagna è al primo posto in Italia per numero di aziende che fanno vendita diretta, mercati ed aziende e-commerce di prodotti biologici. Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna sulla base dei dato di Biobank, alla vigilia dell’apertura a Bologna del “Salone internazionale del biologico e del naturale” (Sana) dove Coldiretti sarà presente al Padiglione 21 Stand C/1 con i superfood della nonna che saranno protagonisti in occasione dell’inaugurazione con il presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo.
I prodotti biologici in Emilia Romagna – informa Coldiretti regionale – vengono venduti direttamente al pubblico da 402 aziende agricole, 49 mercati e 47 aziende di e-commerce. Si tratta – commenta Coldiretti – di un settore in costante crescita, come testimonia l’aumento a livello nazionale nel 2018 del 10% delle vendite al dettaglio di alimenti biologici, secondo i dati Nielsen che ha rilevato un fatturato del settore superiore ai 5 miliardi di Euro. Tra i canali di acquisto, accanto alla grande distribuzione ed ai negozi specializzati – precisa Coldiretti – particolarmente dinamici sono stati proprio gli acquisti diretti presso i produttori nelle fattorie, negli agriturismi e nei mercati contadini, con la rete degli agricoltori di Campagna Amica in testa.
In Emilia Romagna la crescita del biologico – informa Coldiretti regionale – è confermata anche dall’aumento delle imprese agricole che, secondo i dati della Regione erano 6.200 al 30 giugno 2018, con un aumento del 24% rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo ancora più consistente è risultato l’aumento della superficie coltivata a biologico, cresciuto del 30% per un totale di 152 mila ettari, pari al 15% di tutta la superficie agricola regionale.
Proprio per questi numeri, la nostra regione sottolinea Coldiretti Emilia Romagna è tra le protagoniste del più grande accordo sul grano biologico mai realizzato al mondo per quantitativi e superfici coinvolte, siglato da Coldiretti, Consorzi agrari d’Italia, Fdai (Firmato dagli agricoltori italiani) e Gruppo Casillo che prevede la fornitura di 300 milioni di chili di grano duro biologico destinato alla pasta e 300 milioni di chili di grano tenero all’anno per la panificazione per una durata di tre anni, ma con la possibilità di una proroga per altri due, per un totale di 5 anni.

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