In poco più di quindici anni, le specialità alimentari tradizionali dell’Emilia Romagna sono aumentate del 208 per cento, portando da 126 dell’inizio degli anni 2000 ai 388 del 2017 i prodotti tipici salvati dall’estinzione. È quanto emerge dal nuovo censimento delle specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, presentato da Coldiretti per lo storico appuntamento dell’anno internazionale del cibo italiano nel mondo proclamato nel 2018, all’apertura del Villaggio contadino di Coldiretti sul lungomare Caracciolo, Rotonda Diaz, a Napoli con oltre diecimila agricoltori, centinaia dei quali anche dall’Emilia Romagna, lungo 1,5 chilometri di mercati contadini, agrichef con le ricette storiche ed esposizioni ad hoc per il primo Black Friday della tavola per far conoscere e salvare i tesori nascosti del Made in Italy.
In Emilia Romagna – commenta Coldiretti regionale – grazie all’opera di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari, il numero delle tipicità regionali è cresciuto fino a raggiungere il quarto posto dopo Campania, Toscana e Lazio per varietà e ampiezza del patrimonio agroalimentare.
Per quanto riguarda le varie categorie degli alimenti tradizionali, nell’elenco regionale sono presenti – spiega Coldiretti Emilia Romagna – 166 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 79 piatti composti o prodotti della gastronomia, 56 verdure fresche e lavorate, 46 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati, 12 formaggi, 12 bevande tra analcoliche, distillati e liquori, 8 preparazione di pesci, molluschi e crostacei, 6 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro), 3 condimenti.
Al Villaggio Coldiretti di Napoli, i prodotti tradizionali dell’Emilia Romagna sono rappresentati tra gli altri dalla Mariola, salume prodotto nella bassa parmense e nel piacentino, ottenuto da parti nobili del maiale, dalla Saba, condimento ottenuto dal mosto d’uva, dal Savôr, marmellata di mosto d’uva con aggiunta di frutta, dall’anguilla marinata, pescata e lavorata a Comacchio.
Oltre ai prodotti dell’Albo dei prodotti tradizionali, al Villaggio Coldiretti di Napoli sono presenti anche i grandi prodotti Dop e Igp della gastronomia emiliano romagnola, tra cui il Parmigiano Reggiano (con una versione anche Kosher dell’azienda del presidente del Consorzio di tutela, Nicola Bertinelli) e la Mortadella di Bologna Igp. Quest’ultima, prodotta tutta con carne di maiali italiani, è stata realizzata dall’azienda bolognese Felsineo Spa in un formato maxi da 120 chilogrammi.
“Ogni prodotto è frutto di un storia fatta di cultura e di sapori – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – che esprime al meglio la realtà gastronomica emiliano romagnola in cui la tradizione dei prodotti tipici si somma a quello dei prodotti a denominazione d’origine, Dop e Igp, che va difeso dalla banalizzazione e dall’omologazione dell’offerta agroalimentare per evitare un appiattimento verso il basso anche dell’offerta agroalimentare turistica”.
PRODOTTI TRADIZIONALI EMILIA ROMAGNA
Il primato è di pani, paste e dolci
Prodotto Censimento 2000 Censimento 2017 Variazione
Paste fresche, pani e dolci 45 166
Frutta e verdura 35 56
Carni fresche e trasformate 30 46
Formaggi 7 12
Piatti composti o prodotti della gastronomia 79
Prodotti di origine animale (miele, ecc.) 4 6
Preparazioni di pesci, molluschi e crostacei 2 8
Bevande, liquori e birre 2 12
Condimenti 1 3
Totale 126 388 +207%