Un giovane agricoltore su 10 possiede una vigna che è la coltivazione più diffusa nelle aziende condotte da under 35. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti in occasione di Vinitaly. L’elemento che attrae di più i giovani è la nuova stagione del vino italiano - sottolinea Coldiretti Modena – con l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social e il rapporto diretto con i consumatori. I giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimono una svolta innovatrice con investimenti in droni, gps, robot, software e internet delle cose senza dimenticare la tradizione e il legame con il territorio come dimostrano le storie dei giovani viticoltori a Casa Coldiretti al Vinitaly dove i ragazzi venuti qui dalle varie regioni d’Italia hanno presentato le loro eccellenze prodotte, stupendo buyer e appassionati del vino.

Dell’esercito dei quasi seimila giovani viticoltori presenti in Italia – informa Coldiretti Modena - fa parte anche Andrea Razzaboni dell'azienda vinicola Ventiventi di Medolla, un'azienda 100% familiare costruita sul sogno della famiglia Razzaboni con Riccardo, il primogenito, che si occupa dell'amministrazione e della finanza; Andrea, il figlio di mezzo, che è l'enologo e si occupa anche della produzione; e Vittorio, il padre, che mette la sua competenza al servizio di tutti. Per Razzaboni è fondamentale coltivare vitigni autoctoni – sottolinea Coldiretti Modena - come il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Salamino di Santa Croce e il Pignoletto. Hanno introdotto anche alcuni vitigni internazionali famosi nella spumantizzazione, come lo Chardonnay e il Pinot Bianco. Grande attenzione è posta anche all’agricoltura biologica e alla sostenibilità: l’azienda si è dotata di pannelli fotovoltaici; impianto di irrigazione a goccia che riduce gli sprechi e di una macchina che permette di recuperare tra il 40% e il 90% del rame o dei trattamenti naturali utilizzati impendendo così che vengano dispersi nel suolo o nell'aria.