10 Giugno 2017
G7 AMBIENTE: CAMPAGNA AMICA A DIFESA DELLA BIODIVERSITÀ

Con oltre 6.050 specie del mondo animale e 3.250 specie vegetali, l’Emilia Romagna è una delle regioni italiane con la più alta biodiversità. Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna che, alla vigilia del G7 Ambiente in programma domani e dopodomani a Bologna, ha organizzato in piazza Re Enzo, un villaggio dell’agricoltura di Campagna Amica, con aziende impegnate nella salvaguardia di piante e animali a rischio scomparsa, ma anche nell’attività di tutela e recupero di produzioni e prodotti enogastronomici della tradizione.
La tendenza all’omologazione delle coltivazioni spinta dai moderni sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti per rendere uniformi varietà e produzioni ha determinato – denuncia Coldiretti regionale – una concentrazione delle specie coltivate. Non a caso – commenta Coldiretti Emilia Romagna – la Fao ha lanciato l’allarme per la crescente uniformità delle colture mondiali che ha portato nell’ultimo secolo ad una perdita del 75 per cento della biodiversità vegetale ed ha stimato il rischio da qui al 2050 della perdita di un terzo delle specie oggi rimaste.
In questa situazione si innesta l’attività dell’agricoltura impegnata sia a recuperare specie a rischio scomparsa, sia a salvaguardare il paesaggio agrario, sia ad attivare colture che fanno bene all’ambiente e a chi ci vive.
La nostra regione – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – può vantare 44 prodotti Dop e Igp, che la collocano al primo posto in Italia per prodotti a denominazione d’origine, e 385 prodotti iscritti all’albo dei prodotti tradizionali. Si tratta di uno scrigno di veri e proprio gioielli che costituiscono un valore aggiunto nelle produzioni regionali e che testimoniano l’impegno dell’agricoltura a distinguersi in termini di qualità delle produzioni ed affrontare così il mercato globalizzato, salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo.
Nel villaggio dell’agricoltura di Campagna Amica sono stati presentati molti prodotti che hanno rischiato di sparire, dalla pesca Bella di Cesena al grano “Senatore” Cappelli che fino alla metà del secolo scorso è stato il grano che ha sfamato gli italiani, rivoluzionando il settore del pane e della pasta. Grazie all’attività degli agricoltori – rileva Coldiretti regionale – negli ultimi dieci anni in Emilia Romagna sono state recuperate oltre 50 varietà di vitigni e un centinaio di varietà di piante da frutto, dalla mela Tellina all’uva Fogarina e numerose razze animali, dalla Vacca Rossa Reggiana, la prima razza di cui è stato usato il latte per produrre Parmigiano Reggiano, alla Mora Romagnola, un maiale che solo trenta anni fa era praticamente scomparso e che oggi fornisce salumi di alta qualità.
L’attività agricola – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – è anche fondamentale per il mantenimento del paesaggio agrario, che costituisce una delle bellezze del nostro Paese. In molti casi è proprio l’agricoltore che svolge attività di ripristino di colture che in alcuni territori hanno rischiato di sparire. È il caso della coltivazione degli ulivi, quasi scomparsa sulle colline di Bologna, che oggi ha ripreso vigore con una produzione di eccellenza grazie all’impegno di alcuni produttori di riportare alle porte di Bologna una coltura che nel tempo era scomparsa cedendo il passo a colture di più largo consumo.
Importante – sottolinea Coldiretti regionale – è la salvaguardia di specie animali che fanno bene all’ambiente, come le api. Memori di quanto avrebbe detto Albert Einstein su questi utilissimi insetti (“se sparissero le api il mondo finirebbe in quattro anni”) alla Sis, Società Italiana Sementi, di proprietà al cento per cento degli agricoltori italiani tramite Consorzi Agrari d’Italia hanno deciso di consegnare ai produttori di mais anche il seme di Facelia una pianta che fiorisce in un periodo in cui la fioritura degli alberi da frutto è terminata, per cui le api fanno fatica a trovare abbondanza di fiori e nutrimento. A chi acquista semi per 10 ettari di mais viene regalato seme di Facelia per un ettaro di terreno. Così il 10 per cento dei terreni verrà impegnato per sostenere questo insetto fondamentale per la vita delle piante. Nel frattempo, visto che la Facelia produce polline e nettare di altissima qualità, è stata sviluppata anche una produzione di miele di ottima qualità.
Tutte queste azioni di tutela e salvaguardia – conclude la Coldiretti – sono state possibili in Emilia Romagna e in Italia grazie ai nuovi sbocchi commerciali creati dai mercati degli agricoltori e dalle fattorie di Campagna Amica. In Emilia Romagna ce ne sono più di mille (dieci mila in Italia) che offrono opportunità economiche agli allevatori e ai coltivatori di varietà e razze a rischio di estinzione che altrimenti non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione.

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