Nei primi dieci mesi le importazioni agroalimentari dai Paesi sudamericani sono aumentate del 17%
Il rinvio della firma dell’accordo Mercosur è una vittoria di tutti gli agricoltori, abbiamo portato avanti in questi mesi un lavoro a tutti i livelli, italiano e comunitario, per denunciare gli enormi rischi connessi alla firma di un’intesa priva di garanzie per le aziende agricole e per la salute stessa dei cittadini consumatori. E’ quanto dichiara Coldiretti in merito al rinvio della firma del patto commerciale con i Paesi sudamericani, decisa dopo il Consiglio Ue a causa della contrarietà dell’Italia e della Francia, sostenuta dalle migliaia di agricoltori scesi in piazza a Bruxelles. Alla manifestazione di Bruxelles era presente anche una delegazione di Coldiretti Modena capitanata dal direttore Marco Zanni con il vicepresidente Francesco Vincenzi e una nutrita presenza di giovani.
“Davanti alle follie della Von der Leyen e alla sordità dei Commissari che abbiamo incontrato in queste ore, fin dal primo momento abbiamo sostenuto che l'unico argine potesse essere rappresentato dai Capi di Stato e di Governo. Diamo dunque merito al Governo italiano e alla rappresentanza francese di essersi battuti per far valere le ragioni degli agricoltori, contro l’opposizione della Commissione e di tutti gli altri Paesi che spingevano per la firma immediata - spiega il direttore di Coldiretti Modena Zanni. L’obiettivo è ora quello di correggere le evidenti storture dell’intesa, affermando con forza il principio di reciprocità e rafforzando i controlli, senza i quali si apre la porta alla concorrenza sleale ai danni degli agricoltori europei, sacrificati sull’altare di altri interessi commerciali, senza dimenticare i pericoli per la salute dei consumatori. Il rinvio del Mercosur è una prima scelta giusta, ora serve un cambio di passo sul bilancio post 2028 che oggi penalizza in maniera inaccettabile gli agricoltori. Abbiamo sostenuto sin dall’inizio di essere a favore di un accordo con un’area del mondo di circa 270 milioni di persone, ma solo trovando prima un modo di non farne pagare il prezzo agli agricoltori europei. Non si vanifichi quest’ulteriore mese e si trovino le giuste soluzioni sia di miglioramento dell’accordo che di ripensamento sui tagli Pac fondamentali per la Filiera agro-alimentare europea e per i nostri consumatori”.
L’accordo ignora completamente le discrepanze negli standard produttivi tra Europa e Mercosur. Nei campi sudamericani si usano ancora ampiamente sostanze bandite da anni in Ue, da fungicidi a insetticidi fino a erbicidi: in Brasile il 30% dei prodotti chimici è vietato nel Vecchio Continente. Non mancano criticità ambientali, in primis la deforestazione, e violazioni dei diritti dei lavoratori.
Mentre l’export europeo punta su beni industriali (macchinari, chimico-farmaceutico), dalle Americhe arrivano soprattutto materie prime agricole ed energetiche, favorite dall’abolizione dei dazi. Nei primi 10 mesi dal 2025, le importazioni dal Mercosur in Italia sono salite del 17% sul 2024, sfiorando i 3 miliardi di euro (pari all’intero anno precedente), mentre l’export italiano è sceso del 3%.