19 Maggio 2022
SISMA, IL BILANCIO A DIECI ANNI DALLA PRIMA SCOSSA

Settemila aziende agricole colpite delle quali circa duemila gravemente danneggiate, per un bilancio superiore agli 800 milioni di euro. E’ il bilancio tracciato da Coldiretti Modena a dieci anni dalla prima scossa di terremoto che nel 2012 ha colpito la provincia di Modena con dolorosi strascichi anche nel settore agricolo.

L’impatto del terremoto sull’agricoltura nel cratere  - informa Coldiretti Modena  -  ha visto settemila aziende agricole colpite delle quali circa duemila gravemente danneggiate, distrutte o da ricostruire per adeguarle alle nuove norme antisimiche per un bilancio complessivo superiore agli 800 milioni di euro comprensivo dei danni diretti alle strutture agricole (fienili, stalle, magazzini) e di quelli necessari per garantire la sicurezza al territorio riportando alla normalità gli impianti idrovori, irrigui, di scolo e di irrigazione fortemente lesionati. In cima alla triste classifica dei prodotti più danneggiati dal sisma sistema del Parmigiano Reggiano con una stima di 150 milioni di euro seguito da vicino dall’aceto balsamico che ha fatto registrare perdite per 15 milioni di euro.

“L’impatto sul comparto agricolo è stato certamente devastante – afferma il presidente di Coldiretti Modena, Luca Borsari – ma possiamo dire che, di fatto, non c’è stata una vera e propria ripartenza perché l’agricoltura non si è mai fermata, pur in mezzo a mille difficoltà. Le nostre imprese hanno avuto solo la possibilità di scegliere se chiudere o continuare poiché le uniche attività che certamente non si potevano delocalizzare sono proprio quelle legate all’agricoltura, dalle coltivazioni a pieno campo alle serre, dagli allevamenti alla frutticoltura, che non possono permettersi neanche un giorno di fermo per non mettere a repentaglio le produzioni”.

“Tutto il sistema – sottolinea Borsari – ha dimostrato una capacità di risposta davvero eccezionale. Fin dalle prime ore del 20 maggio, la nostra Organizzazione ha messo in campo una task force di tecnici per visitare le aziende e gli associati, offrire un sostegno nella prosecuzione dell’attività agricola ma anche un conforto a chi stava vivendo ore tragiche anche fornendo moduli abitati e beni di prima necessità. Gli agricoltori a loro volta hanno prestato il loro aiuto, come nel caso degli agriturismi che hanno offerto ospitalità e fornitura pasti alle imprese.” Attraverso i canali di Coldiretti è stata avviata la campagna di comunicazione per permettere la vendita dei prodotti terremotati con il caso del Parmigiano Reggiano terremotato che ha travalicato i confini nazionali. Ma anche tramite i mercati di Campagna Amica e altre iniziative speciali che si sono protratte per lungo tempo nella convinzione che l’acquisto dei prodotti tipici delle aree del terremoto fosse il mezzo più semplice per assicurare da parte dei cittadini un aiuto immediato alle aziende del sistema agroalimentare.

Fondamentale – aggiunge Coldiretti Modena – è stata ancora una volta la sinergia di tutta la struttura Coldiretti, nazionale, regionale e provinciale, nel rapporto con le Istituzioni, Regione Emilia Romagna in primis, perché fossero assicurate le condizioni alle aziende per continuare e sostenere le produzioni di un territorio che rappresenta una delle eccellenze agroalimentari del Made in Italy.

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