13 Marzo 2024
LUPI FORMIGINE, SALVARE MUCCHE E GALLINE

E’ necessario affrontare con urgenza il problema dell’invasione delle specie selvatiche che mettono a rischio le aziende agricole, l’economia del territorio e la sicurezza dei cittadini. E’ il commento di Coldiretti Modena dopo l’attacco ai danni di una stalla da parte dei lupi avvenuto nei giorni scorsi nelle campagne di Formigine.

A farne le spese - ricorda Coldiretti Modena - è stata l’azienda agricola Bazzani dove il lupo ha aggredito mucche e vitelli ferendoli gravemente e provocandone, in un caso, anche la morte. Pesanti i danni per l’azienda: a quelli di carattere sanitario ed economico dovuti alla perdita degli animali feriti va aggiunta la minore produzione di latte degli altri causata dallo spavento subito dagli altri capi presenti in stalla.

“Non è la prima volta che i lupi vengono avvistati nella nostra campagna – riferisce il titolare Stefano Bazzani – ma fino ad ora si erano limitati ad attaccare animali di piccola taglia, come galline e conigli: mai si erano avventati, e con tanta crudeltà, sugli animali in stalla.” La gravità dell’episodio  - sottolinea Coldiretti - è amplificata dalla posizione dell’azienda agricola che è situata a pochi passi dal centro abitato dove ad essere a  rischio è l’incolumità dei cittadini.

 

La tutela delle imprese agricole dalla proliferazione incontrollata delle specie selvatiche è di importanza strategica dal punto di vista sociale, economico ed ambientale per questo – afferma Coldiretti Modena – serve accelerare sull’adeguamento del “piano nazionale lupi” soprattutto dopo che la Commissione Europea ha proposto, a fronte della concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee e della loro accertata pericolosità (soprattutto per il bestiame) di declassificare il lupo da specie “strettamente protetta" a "protetta".

 

In Italia - secondo l’analisi della Coldiretti - si è registrato un forte aumento da nord a sud della popolazione di lupi, stimata dall’Ispra intorno ai 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola. I numeri sembrano confermare che il lupo ormai, non è più in pericolo mentre – conclude Coldiretti Modena – il vero rischio oggi è piuttosto la scomparsa della presenza dell’uomo e delle aziende nelle zone rurali, soprattutto in montagna, dove l’attività agricola significa tenuta economica, sociale e tutela ambientale.

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